Catena alimentare marina – definizione, principi ed esempi

Spesso hai sentito dire «pesce grande mangia pesce piccolo». Questo è uno dei principi su cui si basa la catena alimentare marina. Che cos’è la catena alimentare marina? Come funziona? E soprattutto, in che modo i cambiamenti climatici e l’azione dell’uomo possono alterarne gli equilibri?

Vediamolo in dettaglio!

Che cosa si intende per catena alimentare del mare?

Una catena alimentare, o piramide alimentare, descrive il modo in cui gli esseri viventi di un ecosistema sono in relazione trofica tra loro. Per questo la catena alimentare viene anche detta catena trofica.

Una catena alimentare marina è ciò che descrive in dettaglio le relazioni trofiche tra gli esseri viventi di un ecosistema marino.

Catena alimentare del mare e livelli trofici

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Qualsiasi sia l’ecosistema oggetto di studio, per descrivere la catena alimentare si segue la stessa organizzazione gerarchica. Gli esservi viventi di un ecosistema vengono cioè raggruppati in categorie (per gruppi): produttori, consumatori e decompositori.

Anche la catena alimentare marina segue questo ragionamento.

Bisogna precisare però che l’ecosistema marino è molto vasto ed eterogeneo. Non è possibile descrivere con una sola catena alimentare, o piramide, la complessità del ciclo alimentare del mare.

Gli esseri viventi di un ecosistema marino sono infatti in relazione con atri organismi appartenenti a differenti aree geografiche del mare. Il mare non è un ambiente statico e lineare. Ecco perché è più corretto parlare di rete alimentare marina.

Gli stessi produttori, consumatori o decompositori marini, quindi, possono essere studiati anche in funzione delle caratteristiche dell’habitat in cui vivono.

Per gruppi tassonomici

  • Produttori primari

Alla base della catena alimentare vi stanno i produttori primari. Questi sono prevalentemente organismi vegetali o altri organismi capaci di trasformare l’energia luminosa in energia metabolica. Ciò può avvenire grazie alla fotosintesi clorofilliana.

Nell’ecosistema marino i produttori primari sono le piante acquatiche, le alghe ed alcuni batteri capaci di fare la fotosintesi.

  • Consumatori primari

Si trovano nel secondo gradino della piramide alimentare. Sono prevalentemente animali erbivori, che per trarre energia mangiano i produttori primari. In ambiente marino i consumatori primari sono ampiamente rappresentati dal plancton, o zooplancton.

Che cos’è il plancton? Il plancton marino (zooplancton) è l’insieme dei piccoli animali che fluttuano nella corrente. Questa categoria di animali include il krill, i piccoli gamberetti, le meduse, i cirripedi, i molluschi e le larve di alcuni pesci. Essi si cibano esclusivamente di alghe e microrganismi. Sono quindi nel secondo gradino, alla base della catena alimentare.

Tra gli erbivori di maggiori dimensioni troviamo invece alcuni pesci erbivori, come pesce chirurgo e pesce pappagallo, ma anche tartarughe verdi e lamantini.

  • Consumatori secondari

Occupano il terzo gradino della piramide alimentare. Sono animali onnivori o carnivori, che per trarre energia mangiano i consumatori primari. Sono un esempio di consumatori secondari marini le aringhe e le sarde, che si nutrono di plancton; i granchi, che si nutrono di piccoli molluschi; la maggior parte dei pesci che popolano l’ambiente marino, che si nutrono di molluschi e piccoli crostacei.

  • Consumatori di ordine superiore

Sono i grandi predatori, al vertice della catena alimentare. Si tratta di animali onnivori o carnivori, che per trarre energia consumano le carni di altri animali (consumatori primari o secondari). Nell’ecosistema marino alcuni esempi di consumatori di ordine superiore sono: squali, tonni, delfini, ma anche pellicani, foche e trichechi.

  • Microrganismi

Si tratta principalmente di batteri che hanno un’importante funzione nella catena alimentare marina. Essi rappresentano il principale gruppo dei decompositori marini.

Il loro ruolo è quello di trasformare la materia organica presente nell’ambiente. Con la loro attività riescono a rendere nuovamente disponibili alcuni minerali e micronutrienti, necessari per la crescita di alghe e piante acquatiche (produttori primari).

Oltre ai batteri vi sono altri organismi unicellulari capaci di svolgere questa funzione. Si tratta di alcuni piccoli animali decompositori appartenenti al regno dei protisti. Tra questi decompositori marini unicellulari, i più abbondanti in ambiente marino sono i foraminiferi e le amebe.

  • Funghi

Anche i funghi, così come i batteri ed i protozoi, rientrano tra i decompositori marini. Sono quindi essenziali per il ciclo alimentare del mare.

Per habitat

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In base alla distanza dalla costa, alla profondità dei fondali e ad altre caratteristiche, l’ecosistema marino può essere suddiviso in diverse zone. Le relazioni trofiche tra gli esseri viventi in ciascuna di queste zone sono descritte da reti alimentari che prendono nomi differenti:

  • Reti alimentari pelagiche

Descrivono la relazione alimentare tra esseri viventi in una zona pelagica. Per ambiente pelagico si intende il volume d’acqua compreso tra la superficie oceanica ed i fondali.

  • Reti alimentari della superficie oceanica

Descrivono la relazione alimentare tra esseri viventi che popolano la superficie oceanica.

  • Reti alimentari dei fondali oceanici

Descrivono la relazione alimentare tra esseri viventi che popolano i fondali oceanici.

  • Reti alimentari della costa

Descrivono la relazione alimentare tra esseri viventi che popolano la costa.

  • Reti alimentari dei mari polari

Descrivono la relazione alimentare tra esseri viventi in un ecosistema dei mari polari.

Specie fondatrici e specie chiave

krill

Per approfondire la complessità della rete alimentare marina, occorre conoscere il significato di alcuni termini molto usati dai biologi: specie fondatrici e specie chiave.

Entrambe queste categorie sono di vitale importanza per il ciclo alimentare. La loro scomparsa provocherebbe gravi conseguenze sull’equilibrio delle reti alimentari marine. Cosa significano questi termini?

  • Specie fondatrice

Per specie fondatrice si intende una specie la cui comparsa in un determinato ambiente permette la formazione di un intero ecosistema. Comunemente le specie fondatrici sono alla base della catena alimentare. Un esempi di specie fondatrice è la Posidonia oceanica. Questa pianta acquatica fornisce riparo per altri produttori, consumatori e decompositori marini. Permette quindi la nascita di una vera e propria catena alimentare.

  • Specie chiave

Una specie chiave è, invece, quella da cui dipende l’equilibrio dell’ecosistema. Solitamente si tratta di grandi predatori, al vertice della piramide alimentare. Tuttavia, non è escluso che a determinare l’equilibrio di un ecosistema possano essere gli esseri viventi alla base della catena alimentare.

Interazioni criptiche

Il termine criptico significa nascosto o oscurato. In riferimento ad una specie, vuole indicare l‘insieme di quegli individui che presentano caratteristiche simili, ma di cui non si conoscono le differenze a livello genetico.

Parlando della catena alimentare, con interazioni criptiche si vuole sottolineare quelle relazioni tra esseri viventi che rimangono nascoste. Ossia che non vengono prese in considerazione al momento del campionamento, o dell’osservazione.

Si tratta principalmente delle relazioni tra gli organismi che stanno alla base della catena alimentare. Questi trattano scambi di materia infinitesimali, ma fondamentali per il trasferimento di energia nei successivi livelli trofici.

Le interazioni tra fitoplancton e zooplancton, ad esempio, sono presto dette interazioni criptiche. È spesso difficile identificarle. Tuttavia, gli scienziati stanno sviluppano sistemi sempre più sofisticati per conoscere i dettagli del flusso di energia che sta alla base della catena alimentare.

Complessità e stabilità

Come accennato in precedenza, l’ambiente marino non è statico. Gli esseri viventi che compongono le reti alimentari pelagiche sono in continuo movimento, spinte dal flusso delle correnti. Allo stesso modo, anche gli altri organismi che popolano le superfici oceaniche, le coste, o i fondali marini sono soggette al moto ondoso.

Gli esseri viventi di un ecosistema marino non occupano quasi mai stabilmente una determinata zona. Un organismo può facilmente passare dal fondale alla costa, o viceversa. Le reti alimentari marine sono quindi molto dinamiche.

Confronto con le reti alimentari terrestri

Anche l’ambiente terrestre è un sistema dinamico. Tuttavia, gli esseri viventi riescono a stazionare più a lungo in un determinato ambiente. Le reti alimentari terrestri sono quindi più fisse, rispetto alle reti alimentari marine.

Effetti antropogenici

Effetti-antropogenici

Il fatto che l’attività antropica minacci le reti alimentari marine non è una novità.  L’inquinamento degli oceani con rifiuti urbani ed industriali, le nano-plastiche e la pesca intensiva sono solo alcuni dei problemi che minano la salute degli oceani.

Focalizziamoci, in primis, sulle principali problematiche contro cui lottano gli ambientalisti:

  • Pesca intensiva

Questo metodo di pesca deturpa gli habitat marini di un grande numero e di una grande varietà di specie (minaccia cioè la biodiversità marina). Ciascuna di queste specie occupa una propria nicchia nel ciclo alimentare. Con la pesca intensiva, l’equilibrio dell’ecosistema di quel determinato ambiente viene alterato.

  • Cambiamenti climatici

L’attività dell’uomo ha effetti negativi sull’ambiente. L’aumentata produzione di gas serra ha portato notevoli cambiamenti a livello climatico. Ciò ha causato modifiche del ciclo biologico e del ciclo alimentare delle diverse specie che popolano gli ecosistemi.

Una conseguenza disastrosa ed esemplare dell’effetto serra è lo scioglimento dei ghiacciai. Questo non solo modifica gli equilibri delle reti alimentari polari, ma mette a repentaglio la sopravvivenza delle specie di produttori, consumatori e decompositori marini.

Hai altre domande sulla catena alimentare del mare a cui abbiamo dimenticato di rispondere?

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