Quando si deve applicare il marchio europeo dei prodotti biologici

Hai spesso sentito dire che i prodotti biologici sono più sani per te e per il pianeta. Forse ti sarai chiesto come  riconoscere gli alimenti bio? Ma soprattutto: quando si deve applicare il marchio  europeo dei prodotti biologicii? E quali indicazioni vanno riportate accanto al marchio europeo dei prodotti biologici?

Vediamolo insieme!

Che cos’è il marchio biologico

Il marchio, o logo biologico non è altro che un simbolo applicato sull’etichetta dei prodotti bio che serve al consumatore per riconoscerne l’origine biologica. Si tratta di un simbolo valido in tutta Europa.

Questo perchè le etichette devono essere riconosciute da governi nazionali (marchio biologico italiano), ma anche dagli altri Stati Membri dell’unione europea. Puoi riconoscerlo facilmente anche tu per la sua caratteristica forma di foglia, composta da 12 stelle bianche su sfondo verde.

Il marchio biologico ti permette di fare una spesa consapevole e portare sulla tua tavola cibi bio! Il logo biologico e l’etichettatura del prodotto sono una garanzia sul método biologico, nonché una sicurezza di provenienza delle materie prime.

Capiamo meglio quali possono essere considerati alimenti biologici!

Qui de seguito ti presentiamo quando si deve applicare il marchio europeo dei prodotti biologici:

Cosa si intende per cibi bio

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La definizione di cibo bio non si limita ad un prodotto agroalimentare proveniente da agricoltura biologica, senza l’utilizzo di antiparassitari chimici. Per considerare un prodotto come veramente biologico è necessaria l’osservanza delle pratiche biologiche lungo tutta la filiera di produzione.

I prodotti bio non sono solo prodotti con tecniche di produzione biologica. Tutti gli ingredienti utilizzati per la ricetta, infatti, devono essere biologici. Per la materia prima è fondamentale la naturale fertilità del suolo, senza l’intervento dell’uomo (antiparassitari, fertilizzanti chimici, etc.).

Inoltre, è altrettanto necessaria la presenza di servizi ecosistemici adeguati. La produzione agroalimentare, in accordo con il método biologico, deve cioè procedere senza danneggiare gli ecosistemi naturali.

Per considerare un alimento biologico sono previste le seguenti disposizioni:

  • Prodotti trasformati possono essere definiti biologici, se e solo se, almeno il 95% degli ingredienti agricoli è biologico.
  • Assenza di OGM, sia all’interno del prodotto, sia nel ciclo produttivo.
  • Obbligo di utilizzo di fertilizzanti naturali, come compost o letame. Additivi e coadiuvanti tecnologici non di origine agricola sono infatti ammessi come ingredienti di prodotti biologici – se e solo se – rientranti tra queli indicati nel Reg. CE 889/08.
  • Osservanza dei principi di ecosostenibilità ambientale, tracciabilità delle materie prime, salute e sicurezza dei lavoratori.

Come hai ben capito, non sarebbe facile distinguere i prodotti biologici senza l’aiuto del marchio bio. Questo , infatti, permette al consumatore di non essere tratto in inganno riguardo all’origine biologica delle materie prime, o lavorate, che acquista.

Non soffermiamoci sui pro e contro dell’agricoltura biologica, ma andiamo dritti al sodo.

Spieghiamo adesso quando si può applicare il marchio bio e quali indicazioni vanno riportate accanto al marchio europeo dei prodotti biologici!


Quando si deve applicare il marchio europeo dei prodotti biologici

Avere dei vincoli legislativi così severi non è una novità per il produttore che opera nel settore agroalimentare. Un produttore non può, infatti, decidere in autonomia di applicare il simbolo verde sull’etichetta di un suo prodotto.

Il logo biologico può essere applicato solo sui prodotti certificati come alimenti biologici da un ente certificatore, o un organismo di controllo autorizzato. Questi si preoccupano di verificare i requisiti del Regolamento 271/10 dell’unione europea per i prodotti biologici.

Lo stesso organismo di controllo è a sua volta autorizzato dal Mi.P.A.A.F. (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) a rilasciare la certificazione biologica.

Accanto al logo biologico dell’Unione Europea deve essere riportato il numero di codice dell’organismo di controllo, associato al luogo d’origine delle materie prime.

Il numero di codice applicato sui prodotti biologici dall’organismo di controllo è una sigla del tipo: IT-BIO-000, dove “AB” è il codice ISO del paese in cui vengono effettuati i controlli (ad esempio “IT” per Italia), “BIO” indica un legame con la produzione biologica e “000” è il numero di riferimento attribuito dall’organismo di controllo.

L’uso del logo biologico dell’unione europea è obbligatorio per tutti i prodotti alimentari preconfezionati dell’unione europea, prodotti e venduti come biologici all’interno dell’UE.

L’uso del logo bio è facoltativo per:

  • I prodotti importati, se conformi alle norme dell’Unione Europea sull’importazione di prodotti biologici.
  • I prodotti biologici non preconfezionati, sia prodotti all’interno dell’Unione, che importati, purchè soddisfano i requisiti stabiliti ai sensi del regolamento CE n. 834/2007.
  • I prodotti biologici dell’Unione Europea immessi sui mercati dei paesi terzi.

Quando non può essere usato il marchio europeo dei prodotti biologici

Abbiamo visto che il biologico è un modello preciso, definito da un organismo di controllo.

Nonostante sia un simbolo relativo al settore agroalimentare, non tutti gli alimenti di origine agricola possono riportarlo in etichetta.

Il logo biologico dell’UE non può essere utilizzato per un prodotto che non soddisfa i requisiti stabiliti dal regolamento (CE) n. 834/2007.

Ecco l’elenco delle principali categorie di prodotti su cui non può essere applicato il logo biologico:

  • Prodotti contenenti meno del 95% di ingredienti biologici, rispetto alla quantità totale.
  • Prodotti privi del numero di codice dell’organismo di controllo.
  • Servizi di ristorazione collettiva come ristoranti, mense ed ospedali.
  • Prodotti che non rientrano nell’ambito delle norme biologiche, come cosmetici, prodotti della caccia e della pesca.
  • Prodotti in “conversione”, ossia quei prodotti per i quali è appena stato introdotto un método biologico di produzione, pertanto possono ancora essere presenti tracce di sostanze non biologiche nel suolo o nella catena alimentare.

Aggiornamento legislativo per il marchio bio al 1° Luglio 2010

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Il marchio biologico è ufficialmente diventato obbligatorio sull’etichetta degli alimenti bio dal 1° luglio 2010, con l’entrata in vigore del Regolamento CE 271/10 (Regolamento che definisce l’uso del nuovo logo europeo e modifica alcune norme di etichettatura).

A partire da tale data, infatti, il logo biologico prende nome di «Logo di produzione biologica dell’Unione Europea». Esso diventa necessario perchè un prodotto agroalimentare possa essere commercializzato sui territori dell’Unione Europera come cibo bio.

Le caratteristiche del marchio biologico italiano ed europeo sono così descritte per legge:

  • Dimensioni: altezza almeno 9 mm (6 mm per le confezioni molto piccole), larghezza 13,5 mm (in proporzione, altezza : larghezza = 1:1,5).
  • Colore: verde pantone n.376, o verde ottenuto con 50% ciano + 100% giallo. La stampa in bianco e nero è concessa solo quando non è possibile farla a colori.
  • Posizione: visibile per il consumatore, possibilmente a contrasto con i colori della confezione.

Chi certifica i prodotti biologici?

La certificazione biologica europea dei prodotti bio non è altro che un certificato rilasciato da un organismo di controllo. Questo permette di applicare il logo bio alle derrate alimentari in questione.

L’organismo di controllo (OdC) è l’ente autorizzato dal Mi.P.A.A.F. che riconosce alle aziende che operano nel settore agroalimentare la certificazione biologica dei loro prodotti. Tra gli enti certificatori Italian ricordiamo:

  • Agricert
  • Bios
  • CCPB, Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici.
  • ICEA, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale.

Hai altre domande sul marchio europeo dei prodotti biologici a cui abbiamo dimenticato di rispondere?

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