Sostenibilità ambientale – che cos’è?

Hai spesso sentito dire che la sostenibilità ambientale è uno dei principali obiettivi che dobbiamo porci di raggiungere. Ma cosa si intende per sostenibilità ambientale?

Quali consumi possiamo ridurre per il bene del pianeta? E come le iniziative politiche possono aiutarci a raggiungere tale obiettivo?

Vediamolo insieme!

Cosa si intende per sostenibilità ambientale?

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Con il termine sostenibilità ambientale vengono indicati una serie di processi messi in atto per la salvaguardia del pianeta, degli ecosistemi e delle risorse ambientali.

L’obiettivo della sostenibilità ambientale è quello di assicurare alle generazioni future la stessa possibilità che abbiamo oggi di soddisfare i propri bisogni, in termini di risorse ambientali (rifornimento idrico, cibo, energia, etc.).

Il significato di sostenibilità ambientale si ritrova nel concetto di equilibrio dinamico. La natura ha una grandissima capacità di autoregolarsi, ma l’intervento dell’uomo può esercitare sugli ecosistemi una pressione tale da impedirne il loro naturale ritorno alla condizione di equilibrio.

Poiché un’azione possa essere mantenuta nel tempo, è necessario che le risorse primarie continuino ad essere disponibili, senza che vengano alterati gli ecosistemi.

Quando questi equilibri vengono meno, si parla di sfruttamento ambientale: è questo il caso della deforestazione, dell’emissione di inquinanti, della distruzione delle barriere coralline, etc.

Il concetto di ecosostenibilità è ben riassunto da Herman Daly, un famoso economista statunitense, secondo il quale un sistema può essere considerato ecosostenibile quando:

  • la velocità con cui le risorse rinnovabili vengono sfruttate è inferiore a quella con cui le stesse si rigenerano.
  • l’immissione di particelle inquinanti e scorie nell’ambiente non supera la sua capacità di carico (ossia la capacità di assimilare)
  • è possibile compensare l’esaurimento delle risorse non rinnovabili con risorse rinnovabili sostitutive.

Perché è importante la sostenibilità ambientale?

Il concetto di sostenibilità ambientale, o ecosostenibilità, assume un grandissimo significato in una visione improntata sul benessere futuro. Le risorse ambientali, infatti, non sono illimitate. Dovrebbe essere nostra premura far sì che esse durino più a lungo possibile, così che anche le generazioni future ne possano beneficiare.

Per un sistema ambiente che sia sostenibile occorre tutelare gli ecosistemi naturali, la salute umana ed ecologica. L’innovazione tecnologica che fa fronte alla globalizzazione dovrebbe evolvere senza compromettere la disponibilità delle risorse ambientali.

Un report di grande significato dell’ONU (The World Population Prospects 2019) ha riportato che, entro il 2050, la popolazione mondiale arriverà a toccare i 9,7 miliardi di individui. Le risorse ambientali come acqua, cibo, energia, etc. inizieranno a scarseggiare al punto che non a tutti saranno garantiti i giusti quantitativi indispensabili per la sopravvivenza.

In realtà, questo processo è già iniziato. Si presenta quindi la necessità di trovare delle fonti ecosostenibili e rinnovabili, che permettano di rallentare il collasso ambientale.

La distribuzione delle risorse del pianeta non è omogenea. I Paesi industrializzati vantano, inoltre, una maggior quantità di elementi essenziali al sostentamento, controbilanciata da un maggiore spreco. Al contrario, i paesi in via di sviluppo hanno minor quantità di risorse ambientali e producono meno rifiuti.

Le condizioni ecologiche e i sistemi economico-sociali differiscono da Paese a Paese. Non esiste perciò una strada universale che possa portare al raggiungimento della sostenibilità ambientale. Ogni paese deve concentrarsi sulle proprie politiche ecologiche, tenendo come obiettivo uno sviluppo sostenibile.

Creare valore senza rovinare le risorse della Terra è la più bella forma d’investimento che si possa desiderare (Andy Warhol)

Come funziona la sostenibilità ambientale?

Per risolvere i problemi ambientali nel mondo è necessario mettere in atto delle politiche che incentivino lo sviluppo sostenibile. Ti sei forse chiesto spesso come è possibile salvaguardare l’ambiente?

Il singolo cittadino, così come le autorità competenti, deve avere a cuore il benessere del proprio pianeta. Cambiare il proprio stile di vita in un’ottica di sostenibilità ambientale è possibile. Molte persone già lo fanno!

Si tratta di comunità che praticano uno stile di vita ecosostenibile. Adottano solitamente un’agricoltura locale e riducono al minimo la produzione di rifiuti.

  • Bioedilizia

Consiste in una forma di architettura ecosostenibile. Essa tiene conto delle caratteristiche del territorio, di materiali e di tecniche costruttive che siano a basso impatto ambientale.

Utilizza le risorse ambientali rispettando la biodiversità e limitando il più possibile lo sfruttamento idrico e del suolo.

  • Nuove tecnologie

Comprendono le tecnologie verdi, che sfruttano fonti di energia rinnovabile. Ne sono un esempio i pannelli fotovoltaici (pannelli solari) e le autovetture elettriche.

Ti ricordo che il concetto di sostenibilità fa riferimento ai tre gruppi, che sono tra loro interconnessi: sostenibilità economica, sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale.

La sostenibilità è quindi una disciplina ad ampio raggio, oggetto di ricerca e di approfondimento per molte facoltà universitarie. Le scienze ecologiche, economiche, ma anche sociali, dell’ingegneria civile e ambientale collaborano per ridurre le emissioni di carbonio e sviluppare le nuove tecnologie ecosostenibili del futuro.

Come viene suddivisa la gestione ambientale?

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Quando senti parlare di ecosostenibilità ambientale, ti vengono subito alla mente le grandi opere su scala globale, che puntano a limitare il fenomeno del riscaldamento globale, dell’effetto serra e dell’inquinamento ambientale.

La gestione ambientale prende in esame gli oceani, i sistemi di acqua dolce, il suolo e l’atmosfera. I principi della corretta gestione ambientale non si limitano ad essere applicati a grande scala, ma possono (e dovrebbero) essere utilizzati anche in ambito domestico.

Atmosfera

Il riscaldamento globale è un fenomeno in forte crescita, che minaccia gli ecosistemi naturali del nostro pianeta. Il Consiglio sul clima di Copenaghen, riunitosi a marzo 2009, ha insistito sulla gravità del problema del cambiamento climatico, dovuto all’attività antropica (dell’uomo).

L’inquinamento atmosferico delle aree urbane è causato principalmente dalle emissioni di sostanze inquinanti, prodotte delle automobili, o dagli scarichi industriali. Ne sono un esempio gli ossidi di azoto, o di zolfo, l’anidride carbonica (C02), alcuni composti organici volatili ed i clorofluorocarburi.

Le emissioni di tali inquinanti atmosferici sono la causa di tre problematiche principali:

  • Piogge acide

Queste sostanze inquinanti entrano nel ciclo dell’acqua, provocando le cosiddette “piogge acide”, perché ricche di composti chimici di natura acida. Come è facilmente intuibile, questo non giova alle coltivazioni, alla bontà delle falde acquifere e agli ecosistemi biologici sia acquatici, che terrestri.

  • Assottigliamento dello strato dell’Ozono (buco dell’ozono)

L’atmosfera ci protegge dalle radiazioni solari grazie ad uno strato di gas composto principalmente da ozono (O3). In seguito alla globalizzazione, l’attività dell’uomo si è intensificata al punto da impattare notevolmente sugli equilibri atmosferici.

Le sostanze inquinanti prodotte contribuiscono ogni giorno all’erosione dello strato protettivo di ozono. Ne segue un aumento di rischio per la salute causato dall’azione diretta dei raggi solari (tumori della pelle, etc.).

  • Riscaldamento globale

Il riscaldamento globale è una conseguenza diretta dell’effetto serra causato da tali gas inquinanti. Essi, infatti, creano una sorta di “bolla” capace di intrappolare i raggi solari che giungono sulla superficie terrestre.

Cosa possiamo fare per limitare l’inquinamento atmosferico?

In primis possiamo limitare il consumo di carburante, utilizzando ad esempio mezzi elettrici. Ad ampia scala, invece, occorre avviare delle procedure ecologiche di smaltimento dei rifiuti industriali.

Fiumi e oceani

La Terra è considerata il “pianeta azzurro” per la sua grande riserva d’acqua, che ricopre il 71% della superficie. Di questo però solo il 2,5% è rappresentato da acqua dolce, la maggior parte della quale è poco accessibile.

Le grandi riserve d’acqua dolce sono rappresentate dai ghiacciai e dalle falde acquifere, per le quali si riscontrano problematiche ambientali di notevole entità. A causa del riscaldamento globale, infatti, le calotte polari si stanno sciogliendo, mentre le falde acquifere sono sempre meno sicure a causa della dispersione nel suolo di inquinanti di varia natura (pesticidi, idrocarburi, etc.).

La consapevolezza che l’acqua è una risorsa limitata è il primo passo avanti per un cambiamento in un’ottica di sostenibilità ambientale.

Suolo

Lo sfruttamento del suolo è il principale responsabile della perdita di biodiversità ed è indirettamente coinvolto nei fenomeni di inquinamento atmosferico. I boschi e le foreste tropicali sono, infatti, considerati come i “polmoni” della terra, in quanto producono ossigeno, che migliora la qualità dell’aria.

L’aumento di richiesta di beni di consumo porta alla conseguente necessità di ampliare le aree di coltivazione. Il disboscamento che ne segue influisce negativamente sull’ambiente.

Sono da incentivare le attività di agricoltura sostenibile (che limitano lo sfruttamento del suolo) e quelle di “bonifica verde” delle aree urbane, come la creazione di parchi e giardini sostenibili.

Come possono essere ridotti i consumi dell’attività umana?

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La causa principale dell’esaurimento delle risorse ambientali è l’attività antropica. A seguito della globalizzazione, infatti, l’aumento dei consumi e della richiesta di produzione hanno portato allo sfruttamento delle risorse.

Uno studio di grande rilevanza, condotto nel 2010 dall’International Resource Panel (IRP, 2010) e ospitato dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), ha messo in risalto quali sono le attività antropiche con maggior impatto ambientale. Sul podio vi sono i processi di combustione dei combustibili fossili, a seguire, l’agricoltura e la pesca.

I bisogni umani possono essere raggruppati in quattro macrocategorie: energia, acqua, cibo e materiali.

  •  Energia

L’energia solare è una fonte di energia rinnovabile, inesauribile. Piante ed altri organismi fotosintetici sono in grado di ricavarne persino il nutrimento. Grazie alle nuove tecnologie anche noi possiamo utilizzarla al meglio e renderla funzionale sia in ambito domestico che urbanistico.

Un’altra fonte di energia rinnovabile è l’elettricità. Automobili elettriche, o ibride, hanno sicuramente minor impatto sull’ambiente rispetto ai vecchi mezzi a benzina.

  •  Acqua

L’acqua è alla base della vita (sul pianeta Terra). Le cellule del corpo umano e tutto il cibo di cui ci nutriamo è composto da acqua, in proporzioni variabili. Ne segue che la sicurezza delle acque e quella alimentare sono strettamente correlate.

I prodotti ittici, in primis, sono quelli che più risentono del problema dell’inquinamento dell’acqua. È noto, infatti, che i mari sono inquinati, ma non molti sanno che questo inquinamento ce lo ritroviamo sulle tavole.

Anche i prodotti ortofrutticoli risentono dell’inquinamento idrico, in quanto i pozzi di irrigazione attingono da falde acquifere che, seppur controllate, sono sicuramente più inquinate di quanto non lo fossero prima della globalizzazione.

Negli ultimi anni la domanda di acqua è raddoppiata: per uso agricolo (del 75%), industriale (oltre il 200%) e domestico (oltre il 400%). Come accennato in precedenza, l’acqua non è una fonte inesauribile e ben presto finirà.

Anche tu puoi fare la tua parte per il bene del pianeta: limita il tempo che passi sotto la doccia e scegli alimenti a minor impatto idrico, come quelli provenienti da un tipo di agricoltura sostenibile.

  •  Cibo

L’American Public Health Association (APHA) definisce “sostenibile” un sistema alimentare qualora questo sia in grado di fornire cibo sano e soddisfare le esigenze alimentari, mantenendo stabili gli ecosistemi naturali, così da garantire cibo alle generazioni future.

A questa definizione si può aggiungere che un sistema alimentare deve essere sostenibile in tutte le fasi della filiera produttiva, dalla raccolta alla distribuzione. Pertanto, oltra a basarsi su un sistema di agricoltura sostenibile, deve tener conto anche di un sistema di trasporto che sia a basso impatto ambientale. 

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ritiene che la dieta mediterranea, ricca di prodotti vegetali e povera di carne, sia quella a minor impatto ambientale e quindi la migliore per perseguire gli obiettivi della sostenibilità ambientale.

  •  Materiali, sostanze tossiche, rifiuti

In questa categoria vengono inclusi i minerali, i combustibili fossili, le sostanze chimiche (che comprendono fertilizzanti, erbicidi, detersivi ad uso domestico, ma anche metalli pesanti e scorie nucleari) e i rifiuti, sia urbani che industriali.

L’utilizzo sostenibile dei materiali prevede un utilizzo circolare delle risorse, in un percorso mirato al riciclaggio. Si consiglia quindi di preferire materiali provenienti da fonti rinnovabili e che possano essere riciclati e prendere nuova vita.

La realizzazione di oggetti sostenibili, provenienti da rifiuti riciclati è in continua crescita e viene sempre più incentivata dalle politiche ambientali.

Iniziative politiche per la tutela dell’ambiente in Italia

Le principali questioni ambientali che l’Italia deve affrontare includono l’inquinamento atmosferico, il surriscaldamento globale dovuto all’effetto serra, il problema delle piogge acide e lo smaltimento dei rifiuti.

Poiché l’Italia è un membro dell’Unione Europea, le sue politiche ambientali ricadono in gran parte sotto la legislazione ambientale dell’UE. I suoi principi sono codificati nel Decreto Legislativo n. 152/2006. Sono pubblici e consultabili da tutti, sia privati cittadini, che proprietari industriali.

L’indagine tecnica è portata avanti da organizzazioni come l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che fornisce un feed-back della situazione ambientale al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (MATT).

Programma Agenda 2030

Il primo programma globale di politiche eco-sostenibili ad andare in questa direzione è stata l’Agenda 21, adottata dalla Conferenza ONU sull’Ambiente e lo Sviluppo, tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992.

Nel 2015, il piano d’intervento è stato ampliato nei 17 obiettivi definiti dall’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG). Tra questi:

  • SDG 13, che prevede misure per contrastare il cambiamento climatico
  • SDG 14, mirato alla tutela degli ecosistemi marini
  • SDG 15, incentrato alla conservazione degli ecosistemi terrestri.

Obiettivi di eco-innovazione raggiunti

Negli ultimi anni l’Italia ha raggiunto una serie di obiettivi per la tutela ambientale, come la riduzione delle emissioni di SO2 e l’ampliamento dei sistemi di raccolta differenziata.

L’indice Europeo di eco-innovazione 2019 ha classificato il nostro Paese all’ottavo posto, dopo Lussemburgo, Danimarca, Finlandia, Svizzera, Austria, Germania e Regno Unito.

Gli sviluppi dell’economia circolare riguardano in gran parte l’etichettatura ecologica, la gestione dei rifiuti, la bioeconomia e l’industria verde. Secondo il Rapporto 2019 sull’economia circolare, l’Italia ha ottenuto buoni risultati nel campo della bioeconomia, soprattutto nel settore alimentare e delle bevande.

Il nostro Paese mostra però delle carenze nello sviluppo di attività di eco-innovazione, dove si ritrova poco al di sopra della media degli Stati Membri.

Strategie d’azione ambientale per uno sviluppo sostenibile

Nuovi progetti orientati alla sostenibilità ambientale sono necessari al fine di ripristinare gli equilibri ecologici.

  • Settore dei trasporti

Per quanto riguarda le emissioni di carbonio, l’Italia spinge a ridurre la carbon footprint (impronta del carbonio), attraverso il Fondo per la mobilità sostenibile, per il quale ha investito oltre 195 milioni di euro.

  • Raccolta differenziata

Nel 2019 è stato pubblicato un nuovo rapporto “Plastic and Climate: the hidden cost of a Plastic Planet”, secondo il quale le emissioni annuali cresceranno fino a 1,34 miliardi di tonnellate entro il 2030. A questo proposito, l’Italia si impegna con politiche attive per incentivare la raccolta differenziata, in particolare della plastica.

Cosa si intende per tecnologie pulite?

Le tecnologie pulite, o “Clean Technology”, sono rappresentate dalle cosiddette fonti di energie rinnovabili. Ne sono un esempio le tecnologie per il recupero e l’utilizzo dell’energia solare (pannelli fotovoltaici).

Negli ultimi anni l’Italia ha investito molto in questo settore, fornendo programmi di incentivi statali per l’energia verde. L’adozione di queste strategie ha avuto un buon impatto sull’ambiente ed ha portato a una riduzione del 72% dei costi dei sistemi fotovoltaici dal 2008 al 2013.

Come si misura la sostenibilità ambientale?

Le diverse strategie messe in atto per la tutela dell’ambiente necessitano di strumenti in grado di poterne misurare l’efficacia. Questo è fondamentale per poter comparare tra loro le varie politiche ambientali e verificare il reale raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Per misurare gli effetti delle diverse strategie si utilizzano degli indicatori, detti indici di sostenibilità ambientale.  Per essere considerati dei buoni parametri, tali indicatori devono fornire informazioni standardizzate, ripetibili e confrontabili nel tempo. 

Gli indici di sostenibilità sono riconosciuti a livello internazionale e vengono raggruppati nelle seguenti categorie:

Indici descrittivi, che descrivono ciò che accade a livello ambientale. Sono parametri numerici che vengono espressi in unità fisiche (es: kg di inquinanti, tonnellate di CO2, etc.)

Indici di prestazione, o di efficacia, che esprimono il rapporto tra il risultato raggiunto e l’obiettivo prestabilito dalle politiche ambientali (es: riduzione delle emissioni di CO2/obiettivo prefissato)

Indici di efficienza, che esprimono il rapporto tra il risultato raggiunto e le risorse economiche impiegate per arrivare a tale risultato (es: risparmio energetico/costo di installazione degli impianti fotovoltaici)

Indici del benessere totale, che forniscono una visione d’insieme del livello di sostenibilità (es: carbon footprint).

Ci sono altre azioni di sostenibilità ambientale che abbiamo dimenticato di menzionare?

Contattaci per discuterne assieme.